Tuscania Luoghi da visitare

Luoghi da visitare – È uno dei più bei paesaggi della Tuscia (l’antica Etruria meridionale) quello che si gode dalle mura medievali di Tuscania, città d’arte della provincia di Viterbo, circondata da una dolce e intatta campagna, per gran parte tutelata come riserva naturale.
COSA VEDERE

Per partire dalla conoscenza del suo passato, si deve visitare il Museo nazionale Tuscanese che raccoglie sarcofagi in tufo e corredi funerari ritrovati nelle tombe delle più importanti famiglie di Tuscania, tra il IV e il II secolo a.C.
Alla fine dell’Ottocento era abitudine usare i sarcofagi ritrovati nei sepolcri come arredi urbani, per questo non c’è da stupirsi di trovarli anche nella centralissima piazza Basile, sede del Palazzo comunale, ma anche in chiese ed edifici storici.
Un altro piacevole luogo di Tuscania è piazza Bastianini, dominata dalla seicentesca fontana Grande e dal Duomo. Da non perdere le due splendide chiese di S. Maria Maggiore e S. Pietro, appena fuori dalla cerchia delle mura.
“La località si distingue per l’offerta di numerosi punti di interesse storico-culturali, per esempio le Basiliche di San Pietro e di Santa Maria Maggiore, e di punti di interesse archeologico, per esempio il Museo Archeologico di Tuscanica.
Il centro storico è tipico, raccolto, ben mantenuto, e passeggiando per le strade curate del borgo il turista può fermarsi in varie strutture caratteristiche nelle quali mangiare e pernottare.” Paolo, ghost visitor TCI
Tuscania in Provincia di Viterbo
Tuscania è situata a 16 Km dal capoluogo Viterbo e conta circa 8000 abitanti.

La posizione favorevole la pone a pochi chilometri dal mare,dal lago di Bolsena,da Viterbo.
La città è ben tenuta ed accogliente con un bel centro storico ed una parte moderna che negli ultimi anni ha avuto un costante sviluppo.
Le tradizioni di Tuscania sono legate al calendario religioso e dipendono dal mondo agricolo e cattolico, di cui la comunità fa parte.
Ecco quindi i Festeggiamenti Patronali, le processioni del Venerdì Santo, della Madonna Addolorata e della Madonna del Rosario.
Ci sono altre ricorrenze mariane e calendariali come la festa della Madonna del Cerro, della Madonna della Neve, della Madonna della Pace.
Anche sulla laica Fiera di Maggio è stata innestata la celebrazione della Madonna Liberatrice, e la neonata Sagra della Frittella che ricorre per S. Antonio Abate.
Ma le maggiori festività tradizionali di Tuscania restano la Fiera di Maggio e i Festeggiamenti Patronali di agosto.
“Nitriti di Primavera”
A queste si aggiungono, un ricco calendario di ricorrenze stagionali meno festaiole e pubbliche, ma non meno piacevoli, genuinamente legate alle tradizioni agricole.

“Nitriti a Primavera” è una manifestazione del cavallo maremmano e tolfetano che si svolge a Tuscania a fine maggio.
Nel corso di “Nitriti di Primavera” si svolgono diverse manifestazioni equestri ed acrobazie con i cavalli, equitazione ed altro.
La occasionale raccolta estiva delle lumache dopo i temporali, consumate in cene accompagnate coi vini bianchi caserecci di fine annata.
Le merende di agosto con porchetta e altri semplici companatici, a ricordo di ormai remoti festeggiamenti di conclusione della raccolta dei cereali.
La raccolta dei funghi porcini nelle macchie delle vaste campagne d’intorno e i rinomati ferlénghi, in arcaici e remoti ferleti.
La vendemmia di ottobre, nelle piccole e generose vigne dei pendii di questa Maremma Laziale o sugli altipiani verso il lago di Bolsena.
La raccolta delle olive e la spremitura di novembre e dicembre, con altre cene, a base di bruschetta con l’asprigno e ottimo olio nuovo.
La macellazione dei maiali all’arrivo dei primi venti di tramontana e durante l’inverno è anch’essa occasione di grandi braciolate, arrosti alla brace, con bianchi o rossi novelli.
La caccia, occasione di saporiti piaceri culinari, è molto sentita in questa terra ricchissima di luoghi con molta selvaggina, basti pensare alla frequente cattura dei cinghiali, anche in questo caso con banchetti e feste di gruppo, mangiate a cui si può giungere anche catturando lepri, fagiani e altre prede.
Quella della caccia è una remota e viva tradizione a Tuscania, frequentata nel passato dalle aristocrazie locali, prelati e piccola nobiltà, oggi rito stagionale più borghese, ma frequentatissimo, in quel che resta dei grandi boschi del territorio.
Inoltre è possibile scoprire usanze culinarie familiari che hanno certamente un ruolo importante e una ampia varietà di gusti e sapori che spesso esprimono anche antiche tradizioni, da riscoprire e assaporare ancora.